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lunedì 19 maggio 2014

Don Diegoh - Intervista





1) Ciao Diegoh! Ti ringraziamo per l’opportunità che ci stai dando e ti invitiamo ad iniziare l’intervista parlandoci di come è iniziato il tuo rapporto con questa cultura, chi senti di dover ringraziare per essere riuscito a fare ciò che hai fatto e quanto tempo riesci a dedicare alla tua musica?

Le persone che ho conosciuto dal primo giorno fino ad oggi, negli ultimi quindici anni le ringrazio tutte, perché nel bene e nel male mi hanno dato qualcosa. 
La musica prende il tempo che non dedico al lavoro che mi consente di vivere. Mentalmente, però, prende anche quel tempo. Cosa ho fatto? Ancora nulla!




2) Negli anni hai elaborato un metodo di chiusura delle rime piuttosto articolato e non necessariamente lineare, questo modo di scrivere nasce da un’esigenza innovativa particolare o è stato un processo naturale?

Sinceramente non mi sono mai fatto questa domanda e non saprei come risponderti da un punto di vista tecnico. Non mi metto a tavolino e dico “adesso faccio le piroette sul beat”. Anche perché i testi non me li scrivo neanche!




3) Cosa credi aver dato e di poter dare alla tua città, Crotone, con la carriera che stai portando avanti? Pensi che la scena calabrese sia valida quanto le altre italiane?

A Crotone credo di dover dare il quadruplo di quel poco che ho dato sinora. La scena calabrese? Non per campanilismo ma è tra le scene più forti, in tutte le discipline.




4) Prediligi seguire la scena italiana, quella USA o quella di altre nazioni? Cosa pensi dell’attuale situazione del panorama rap nostrano e mondiale?

Mi piace la buona musica, indipendentemente dalla nazione di provenienza. Il rap attraversa un buon momento di forma. No?




5) Circa 1 anno e mezzo fa è uscito il tuo album “Radio rabbia” con Mastrofabbro che ha raccolto consensi decisamente positivi: com’è nata questa collaborazione? Parlaci in generale del lavoro e quanto sei soddisfatto del risultato finale.

Esperienza bellissima, frutto di un’amicizia che dura da oltre dieci anni. Ancora non mi sono fermato per capire quanto e se sono soddisfatto. Posso solo dirti che dentro ci sono, prima ancora che Don Diegoh e Mastrofabbro, Diego e Fabrizio. In full effect.




6) Come pensi di esserti evoluto musicalmente da “Crotone state of mind” e “Loading EP” fino a “Radio Rabbia”?

Ecco, questo mi piacerebbe lo dicessero gli altri. Così mi farei un’idea anche io!




7) Circa un mese fa, su facebook, ti ha scritto un ragazzo che ha parlato di come il tuo album lo abbia aiutato a sconfiggere un cancro; cosa hai provato in quel momento? Sei
d’accordo sul fatto che un mc, magari più underground, abbia un rapporto con i propri fan molto più articolato e profondo? Quanto ti aiuta questo fattore?
Entrando nello specifico dell’album, cosa puoi dirci riguardo “Tutto quello che so” ? Immaginiamo siano reali esperienze di vita, quanto di tuo c’è in questo pezzo? E quanto di tuo c’è, invece, in “Just believe in me”? Perché hai voluto lanciare questi messaggi a chi ti ascolta?

Quando mi ha scritto, lo ammetto, sono rimasto spiazzato. Quando succedono queste cose mi ripeto (ormai da tempo) una frase: “Forse qualcosina di buono la stiamo facendo”. “Just Believe in Me” l’ho scritta in un momento difficile, che volevo condividere con altri.




8) Cos’hai in serbo per il recente futuro? Parlaci del processo che stai seguendo per i prossimi lavori

Stiamo suonando un bel po’, dall’uscita dell’album (ottobre 2012) ad oggi. Nel frattempo sto lavorando all’album di Ice One e Don Diegoh. Sono concentrato su questo al 100%.




10) Ti ringraziamo per l’attenzione, saluta i nostri fan!

Grazie a voi per lo spazio e per la disponibilità e un saluto a tutti i lettori, alla prossima!







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